Intervista – Renato Ancorotti, Ancorotti Cosmetics
Abstract
Oltre 300 dipendenti, un fatturato che supera quota 100 milioni di cui circa il 90% derivante da vendite all’estero, Ancorotti Cosmetics, nata nel 2009, è oggi una protagonista riconosciuta a livello mondiale nella produzione di cosmetici per conto terzi. In un momento travagliato per le tante incognite, le cui ripercussioni economiche si fanno sentire anche nel mondo del Beauty, abbiamo però realizzato come mai prima d’ora l’importanza di prendersi cura di sé. E infatti, alcune categorie merceologiche come quella dei prodotti per l’igiene della persona segnano trend di consumo positivi. Saponi e gel idroalcolici, ad esempio, essenziali alla lotta per il contenimento della pandemia. È insomma uno scenario complesso e di altrettanto complessa previsione. Abbiamo quindi intervistato Renato Ancorotti, imprenditore con una visione che nasce in campo farmaceutico e che lo ha portato insieme alla figlia Enrica alla realizzazione di una eccellenza, per avere un quadro del momento consapevoli che dare risposte è molto difficile, ma altrettanto consapevoli che è il valore di aziende come queste che possono far ripartire il motore delle nostre economie.
ANCOROTTI: L’INDUSTRIA COSMETICA AI TEMPI DEL COVID
Dr. Ancorotti, era il 20 Febbraio di quest’anno e partecipavo al congiunturale di Cosmetica Italia a Milano.
Quell’incontro mi è rimasto impresso perché ora è come uno spartiacque tra un prima e un dopo. Nel suo intervento di apertura, in qualità di Presidente della Associazione, lei citava il Coronavirus come potenziale elemento critico per lo scenario economico futuro del nostro settore e non solo.
È storia, purtroppo.
Oggi mi rivolgo a lei come imprenditore, presidente di una delle aziende più rappresentative del settore, una eccellenza riconosciuta a livello internazionale.
E come prima domanda le chiedo: quando ha capito che la situazione stava davvero precipitando?
Quali sono stati i primi passi che avete intrapreso come organizzazione del lavoro, mi riferisco in particolare alle attività di produzione, ricerca e sviluppo?
Come sempre, è difficile prevedere ciò che non si vuole prevedere. Lo scoppio del primo focolaio a Wuhan aveva già causato ripercussioni negative sul merc ...