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- 12/22/2020

LE RADIAZIONI SOLARI E LA CUTE

Beauty Horizons IT

Lockdown e confinamento post fase 1 sono almeno per ora superati ed è ora necessario guardare coscienziosamente al futuro per stabilire comportamenti, abitudini e stili di vita sani, anche per la pelle. Come “effetto rebound” questo periodo di quarantena ha senza dubbio scatenato un desiderio, spesso sconsiderato, di giornate all’aria aperta, al mare, in campagna o in città, per godere i benefici del primo sole estivo che, sì scalda, ma induce anche scottature.

“Organo cute” ed esposizione solare hanno da sempre un rapporto complicato e fortemente contrastato: rischi o benefici del sole? Fotoprotezione sì o fotoprotezione no? Se sì, perché auspicabile, come?

 

EFFETTI UV

È ben noto che le radiazioni ultraviolette possano apportare all’organismo molteplici benefici e la loro assenza può avere un impatto altrettanto negativo sull’organismo. Esposizioni UV moderate e controllate promuovono il benessere riducendo lo stress, aumentando l’attività mentale e attivando la sintesi di vitamina D3, dimostrando anche effetti benefici sul decorso di vari disturbi dermatologici, come la dermatite atopica o la psoriasi, fornendo pertanto le basi della fototerapia come metodo di cura.

Allo stesso tempo la radiazione solare rappresenta un fattore di alto rischio per la salute umana poiché responsabile dell’instaurarsi di differenti processi metabolici, patogenetici e non, con un range di azione che varia dalle più frequenti scottature cutanee ai quadri più complessi di foto-carcinogenesi indotta, al fotoinvecchiamento.

Se da un lato quindi le radiazioni ultraviolette possono dar luogo a reazioni negative immediate ed acute (scottature, eritemi, foto-allergie) o tardive e croniche (foto-aging, foto-dermatosi, foto-immunosoppressione, foto-carcinogenesi), dall’altro la loro totale assenza non è auspicabile.

Per tale motivo formulazioni cosmetiche con filtri solari sono state inizialmente sviluppate per proteggere la pelle dalle scottature ed eritemi solari, cioè dai danni acuti ed immediati derivanti dall’esposizione alla luce del sole. Successivamente, quando è stata compresa la relazione tra esposizione solare e tumori della pelle, l’uso della protezione solare è diventato il punto cardine su cui si basa la strategia generale dei programmi di prevenzione primaria del cancro cutaneo, ad esempio nel caso del carcinoma squamocellulare, inequivocabilmente connesso all’esposizione solare come dimostrato da numerosi studi.

I prodotti di protezione solare (sia contenenti schermi fisici che filtri chimici) contribuiscono efficacemente a fornire un’adeguata protezione anche nei confronti di altri problemi della pelle come il foto-invecchiamento, le alterazioni della pigmentazione e le fotodermatosi UV-indotte.

 

Per approfondire: 
https://www.aideco.org/images/newsletters/luglio2020/tornare_al_sole_in_sicurezza_pt1_UV_DANNI.pdf