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L’interazione tra i tessuti epiteliali dei neonati e il microbiota può avere conseguenze sulla salute a lungo termine. In particolare, è nota l’importanza dell’epitelio intestinale per il primo cross-talk ospite-microbiota, mentre è tuttora da chiarire il ruolo dell’epitelio orale.
Cosa aggiunge questo studio
Mediante esperimenti sui topi, i ricercatori hanno studiato l’epitelio orale e le sue interazioni con il microbiota. A differenza dell’intestino, la cavità orale dei topi appena nati ospita alti livelli di microbi, che diminuiscono durante lo svezzamento. I neutrofili sono già presenti nell’epitelio orale prima della nascita e l’esposizione al microbiota dopo la nascita ne favorisce un ulteriore reclutamento in bocca. I neutrofili scompaiono poi durante lo svezzamento, quando i livelli microbici nella bocca diminuiscono a causa dell’aumentata produzione di molecole antimicrobiche nella saliva.
Conclusioni
I risultati mostrano che l’interazione tra il microbiota e l’epitelio orale dopo la nascita è cruciale per l’equilibrio della mucosa orale. Lo studio di tali meccanismi di cross-talk potrebbe aiutare a capire come si sviluppano le patologie orali quando questo processo di maturazione non va a buon fine.
L’interazione tra i tessuti epiteliali dei neonati e il microbiota può avere conseguenze sulla salute a lungo termine. Di recente, un gruppo di ricercatori ha scoperto che, subito dopo la nascita, il cross talk tra il microbiota e l’epitelio della bocca è cruciale per l’equilibrio della mucosa orale.
I risultati, pubblicati su Cell Host & Microbe, potrebbero aiutare a capire come si sviluppano le patologie orali quando questo processo di maturazione non va a buon fine.
Da tempo è nota l’importanza dell’epitelio intestinale per il primo cross-talk ospite-microbiota, mentre è tuttora da chiarire il ruolo dell’epitelio orale.
Per rispondere a questa domanda, Hovav Avi-Hai e i suoi colleghi della Hebrew University di Gerusalemme hanno deciso di caratterizzare il microbiota orale dei topi dalla nascita all’età adulta.
Il microbiota orale del neonato
Nei primi sette giorni di vita i batteri orali più comuni nei topi appartengono principalmente alla famiglia delle Pasteurellaceae, seguita dalla famiglia delle Streptococcaceae.
Durante la terza e la quarta settimana di vita, che corrispondono al periodo di svezzamento, il microbiota orale cambia, con le Streptococcaceae che superano le Pasteurellaceae.
Durante questo periodo, i batteri presenti nella cavità orale dei topi si diversificano. Infine, nei topi adulti la carica microbica diminuisce sostanzialmente e il microbiota ritorna a una composizione più simile a quella osservata nei topi di una settimana.
I ricercatori hanno scoperto che i neutrofili sono già presenti nell’epitelio orale prima della nascita e l’esposizione al microbiota dopo la nascita ne favorisce un ulteriore reclutamento in bocca.
Questo perché un altro tipo di cellule immunitarie, che producono una classe di molecole infiammatorie che attraggono i neutrofili, aumenta durante lo svezzamento per poi ridursi a livelli stazionari nei topi di otto settimane.
Ulteriori esperimenti hanno dimostrato che l’epitelio della bocca nei topi si ispessisce gradualmente dopo la nascita e inizia a mostrare le caratteristiche tipiche degli adulti durante il periodo di svezzamento, diventando meno permeabile ai microrganismi e ai loro prodotti.
Questo processo è compromesso nei topi nati e cresciuti in assenza di microbi (germ free), il che suggerisce che il microbiota è necessario per una efficiente maturazione dell’epitelio della bocca.
Cross-talk, il dialogo tra microbiota e tessuti
I ricercatori hanno osservato che, dalla quarta all’ottava settimana di vita, l’epitelio orale dei topi è sostanzialmente diverso da quello dei topi neonati. In particolare, i neutrofili presenti ad alti livelli dopo la nascita praticamente scompaiono durante lo svezzamento.
Durante questo periodo, i livelli microbici nella bocca diminuiscono a causa dell’aumentata produzione di saliva e di molecole antimicrobiche in essa contenute.
I ricercatori hanno anche osservato che, rispetto all’epitelio adulto, l’epitelio neonatale ha un tasso di turnover più lento ed esprime diversi geni, inclusi quelli coinvolti nel riconoscimento dei microbi e nella produzione di molecole antimicrobiche.
Inoltre, la colonizzazione dell’epitelio orale da parte del microbiota dopo la nascita sembra essere importante per la sovraregolazione di specifici pathway immunologici, compresi quelli coinvolti nelle difese immunitarie contro le infezioni virali, così come per vari processi cellulari come il ciclo cellulare, la crescita e il metabolismo.
«Comprendere i meccanismi di interazione tra il microbiota e l’epitelio orale dopo la nascita è importante per la salute umana perché la mancanza di questo processo di maturazione potrebbe tradursi in patologie orali e sistemiche nella vita adulta» concludono i ricercatori.