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- 05/03/2023

Il magnesio potrebbe migliorare la salute del cervello

Nutra Horizons IT

I ricercatori del Neuroimaging and Brain Lab dell’Australian National University (ANU) hanno dimostrato che una maggiore assunzione giornaliera di magnesio può migliorare la salute del cervello quando si invecchia. La ricerca è stata pubblicata sull’European Journal of Nutrition.

Lo studio, che ha coinvolto oltre 6.000 partecipanti sani dal punto di vista cognitivo nel Regno Unito di età compresa tra i 40 e i 73 anni, ha rilevato che il consumo di oltre 550 milligrammi di magnesio al giorno può portare a un’età cerebrale più giovane di circa un anno al raggiungimento dei 55 anni, rispetto a coloro che consumano una quantità normale di magnesio, pari a circa 350 milligrammi al giorno.

Questa scoperta suggerisce che aumentare il consumo di alimenti ricchi di magnesio, come gli spinaci e le noci, può contribuire a ridurre il rischio di demenza, che attualmente è la seconda causa di morte in Australia e la settima a livello mondiale.

 

Foto di Total Shape su Unsplash

Lo studio ha dimostrato che un aumento del 41% dell’assunzione di magnesio potrebbe portare a una riduzione del restringimento cerebrale legato all’età, con conseguente miglioramento delle funzioni cognitive e riduzione del rischio o ritardo nell’insorgenza della demenza in età avanzata. Poiché non esiste una cura per la demenza e lo sviluppo di trattamenti farmacologici non ha avuto successo negli ultimi 30 anni, una maggiore attenzione dovrebbe essere rivolta alla prevenzione.

I ricercatori suggeriscono che un maggiore apporto di magnesio nella dieta, a partire dalla giovane età, può salvaguardare dalle malattie neurodegenerative e dal declino cognitivo entro i 40 anni. Ciò implica che le persone di tutte le età dovrebbero prestare maggiore attenzione all’assunzione di magnesio. Lo studio ha anche rivelato che gli effetti neuroprotettivi di una maggiore quantità di magnesio nella dieta sembrano giovare più alle donne che agli uomini, soprattutto nelle donne in post-menopausa, anche se ciò potrebbe essere dovuto all’effetto antinfiammatorio del magnesio.

Il team dell’ANU ha utilizzato un questionario online, compilato cinque volte per un periodo di 16 mesi, per calcolare l’assunzione giornaliera di magnesio dei partecipanti. Il questionario si basava su 200 alimenti diversi con porzioni di dimensioni variabili, con particolare attenzione agli alimenti ricchi di magnesio come le verdure a foglia verde, i legumi, le noci, i semi e i cereali integrali, per fornire una stima media dell’assunzione di magnesio dalla dieta dei partecipanti. Poiché si prevede che il numero di persone con diagnosi di demenza in tutto il mondo raddoppierà entro il 2050, i risultati di questo studio possono favorire lo sviluppo di interventi di salute pubblica volti a promuovere un sano invecchiamento cerebrale attraverso strategie alimentari.