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Le malattie autoimmuni croniche e incurabili come la sindrome da antifosfolipidi (APS) e il lupus sono associate a morbilità, mortalità e costi sanitari significativi.
Sebbene queste malattie presentino fenotipi clinici unici, esistono prove convincenti che entrambe siano patologicamente guidate da un meccanismo condiviso: la formazione disfunzionale ed eccessiva di trappole Neutrophil Extracellular Traps (definita NETosi). Attraverso la NETosi, i neutrofili espellono la loro cromatina nucleare in strutture simili a reti pro-infiammatorie, arricchite da proteine potenzialmente tossiche derivate dai granuli. Un’eccessiva NETosi alimenta cascate infiammatorie e trombotiche, contribuendo nel tempo al danno agli organi e alla fisiopatologia di molte malattie autoimmuni, tra cui l’APS e il lupus.
Gli integratori a base di zenzero potrebbero svolgere un ruolo benefico nel controllo dell’infiammazione in chi è colpito da malattie autoimmuni.
E’ stato già riportato infatti, che il trattamento di un modello murino con 6-gingerolo, il fitochimico più abbondante nella radice di zenzero, porta a un’inibizione della fosfodiesterasi che contrasta l’iperattività dei neutrofili in modelli di APS e lupus. Un nuovo studio, pubblicato su JCI Insight, gli ha esaminato in che misura l’assunzione orale di un estratto di zenzero intero possa avere un impatto analogo sui neutrofili sia nei topi autoimmuni che negli esseri umani sani.
Gli autori hanno dimostrato che un estratto solubilizzato di zenzero è in grado, in vitro, di attenuare la NETosi da parte dei neutrofili umani attraverso un meccanismo che dipende dalla chinasi AMP ciclico-dipendente, la protein chinasi A. Lo stesso estratto di zenzero è stato somministrato per via orale ai topi con caratteristiche di APS o lupus, ottenendo una riduzione dei NET circolanti e un’attenuazione di altri esiti della malattia, come la trombosi delle grandi vene (APS) e la produzione di autoanticorpi (lupus). In uno studio clinico pilota, convalidato in una seconda coorte, l’assunzione giornaliera di un integratore di zenzero per 7 giorni da parte di volontari sani ha aumentato il cAMP dei neutrofili, inibito la NETosi in risposta a stimoli legati alla malattia e ridotto i livelli plasmatici di NET in circolo. In sintesi, questo lavoro dimostra che l’assunzione di zenzero limita l’iperattività dei neutrofili in modelli murini autoimmuni e che il consumo di zenzero da parte di individui sani rende i loro neutrofili più resistenti alla NETosi. Questo studio può porre le basi per un’eventuale sperimentazione clinica dello zenzero in pazienti affetti da malattie autoimmuni causate dai NET, come il lupus, l’APS, l’artrite reumatoide, la vasculite e persino il COVID-19.