5 dicembre, Schio (Vi). Cosa si può fare per rendere più sicuri ed ecocompatibili i processi dell’industria alimentare?
Era questa una delle domande di partenza del progetto di ricerca DEMETRA (acronimo di DEvelopment of MatErial and TRAcking technologies for the safety of food), che è durato 3 anni, per migliorare la sicurezza e la qualità dei cibi tramite la messa a punto di tecnologie innovative per il loro trattamento, marcatura e tracciatura.
Gli italiani, dai sondaggi di quest’anno, quando possono preferiscono il packaging sostenibile (Fonte: articolo de Il Sole 24 ore di febbraio 2023). Persino di fronte all’inflazione che ha ridimensionato il carrello della spesa, i prodotti venduti in packaging green sono in crescita (Fonte: articolo de Il Sole 24 ore di settembre 2023).
Anche da qui l’importanza di un progetto sulla sicurezza e sull’ecocompatibilità del packaging alimentare, volto a eliminare le sostanze nocive e ridurre la quantità di agenti chimici e di acqua utilizzata per il lavaggio.
L’esperienza dell’azienda vicentina Ecor International nella sicurezza delle tecnologie legate ai processi alimentari è stata messa al servizio del progetto di ricerca.
In particolare Ecor International è stata impegnata nelle attività che avevano come obiettivo quello di migliorare le condizioni di lavoro degli impianti di riempimento alimentare, riducendo il possibile rischio di rilascio di elementi potenzialmente nocivi nei cibi e individuando una soluzione alla pulibilità delle superfici delle macchine industriali di riempimento.
I risultati del progetto hanno portato a:
- Miglioramento della sicurezza alimentare, in termini di salute delle persone (con l’eliminazione delle sostanze nocive, come ad esempio il nichel che ha effetti allergenici) e della tracciabilità dei prodotti.
- Miglioramento della pulibilità delle superfici a contatto con i cibi con ricadute positive relative all’efficienza della produzione (meno interruzioni della produzione), economiche e ambientali (riduzione di consumo di detergenti chimici e di acqua).
Come spiega Ermelando Tolino, di Ecor International, nel video di presentazione dei risultati del progetto, “il team di ricerca era costituito dalla capofila CSM Centro Sviluppo Materiali, società di ricerca del Gruppo RINA, da Ecor International che si occupa di componentistica speciale per aziende del settore del packaging alimentare, da Poste Italiane, UNICAL, Net service, sviluppatore di software all’avanguardia nella produzione di Blockchain, e infine la parte pubblica che era costituita dall’Università della Calabria”.
“L’esperienza di partenariato è stata positiva, infatti si è iniziato a guardare a progetti futuri e a sviluppi in ambito europeo”- continua Tolino -“Ci tengo anche a sottolineare il legame con il territorio della Calabria e la sua Università. Si tratta di un rapporto a cui teniamo particolarmente, anche come soci del Distretto Tecnologico sui Materiali Avanzati per le Energie Rinnovabili MATELIOSS (Materiali avanzati Energie Rinnovabili)”.
La ricerca è stata finanziata dal PON Ricerca e Innovazione 2014-2020 nell’ambito dell’Asse II “Progetti tematici”, azione “Cluster” che prevede il finanziamento di progetti di ricerca industriale e sviluppo sperimentale. È stato anche realizzato un documentario sul progetto, pubblicato sul sito web del Piano Operativo Nazionale Ricerca e Innovazione 2014-2020: PON Ricerca e Innovazione 2014-2020.