Crolla il consumo di farmaci a base di Vitamina D a distanza di 25 mesi dall’introduzione della Nota 96 che ne ha ridefinito le condizioni per la prescrizione a carico del Ssn (Fascia A: colecalciferolo, colecalciferolo/sali di calcio e calcifediolo).
In circa due anni, si registra complessivamente una diminuzione dei consumi e della spesa dei farmaci in Nota di circa il 21
Non si osservano, sottolinea Aifa, importanti aumenti dei consumi e della spesa di altri analoghi della Vitamina D non oggetto della nota: in termini percentuali vi sono piccole variazioni in aumento, il cui valore in termini assoluti è decisamente inferiore all’ammontare economico e di confezioni movimentati dalle Atc oggetto della nota. La classe di età 40-60 anni è quella che ha fatto registrare la maggiore riduzione dei consumi, soprattutto tra le donne. Dai dati presentati, dopo 25 mesi la nota sembra iniziare a perdere di efficacia, se confrontata coi primi momenti della sua applicazione. A livello regionale la situazione è molto eterogenea: si osservano Regioni più virtuose (Piemonte, P.A. Bolzano, Veneto, Liguria, Toscana, Lazio), che registravano spesa e consumi inferiori alla media nazionale già prima del provvedimento e che continuano a beneficiare degli effetti della Nota 96 e Regioni come Campania, Molise e Sardegna nelle quali si registra una ripresa dei consumi. (n.m.)