DOI: 10.1021/acsami.3c17350
La pelle, l’organo più grande del corpo, funge da barriera protettiva contro gli agenti patogeni e i danni ambientali. Le ustioni cutanee possono derivare da varie fonti, come calore, sostanze chimiche, attrito o elettricità. Recentemente, le nanoparticelle sono emerse come un approccio terapeutico innovativo per il trattamento delle ustioni, grazie alla loro precisione e alla minima tossicità. Infatti, la nanoscienza è stata sfruttata per formulare unguenti e creme, in particolare le nanoparticelle di ossido di zinco svolgono un ruolo cruciale grazie alle loro proprietà antimicrobiche e antiossidanti.
Studi clinici incentrati sulle ulcere delle gambe hanno rivelato che l’applicazione topica di zinco contribuisce a migliorare la guarigione delle ferite. Nonostante la graduale penetrazione dell’ossido di zinco negli strati profondi della pelle, persistono problemi in termini di biodisponibilità, permeabilità cellulare e solubilità biologica degli ioni di ossido di zinco.
La Calendula officinalis, comunemente usata nei prodotti per la cura della pelle, ha potenti proprietà disinfettanti, favorisce la guarigione delle ferite, riduce le cicatrici e stimola la sintesi del collagene. Sebbene le attività biologiche della pianta siano state dimostrate in laboratorio, gli studi clinici non hanno evidenziato effetti significativi a causa della bassa biodisponibilità, insolubilità e permeabilità.
Per superare queste limitazioni, un recente studio pubblicato su ACS Appl. Mater. Interfaces ha sviluppato una crema che incorpora estratto di calendula e nanoparticelle di ossido di zinco e ne ha valutato l’impatto sulla guarigione delle ferite da ustione. In particolare, la crema contenente nanoparticelle caricate con estratto di calendula è stata esaminata per il suo potenziale di cicatrizzazione in ratti Wistar con ustioni cutanee. Le nanoparticelle di ossido di zinco sintetizzate chimicamente e caricate con estratto di calendula sono state analizzate mediante SEM, ZETA size, XRD e FTIR per confermarne la morfologia e le proprietà fisico-chimiche. La tecnica MTT ha misurato l’influenza della crema sulla crescita dei fibroblasti, mentre l’attività antimicrobica contro Pseudomonas è stata studiata con il metodo MIC.
I risultati hanno indicano che alte concentrazioni di nanoparticelle di ossido di zinco aumentano la proliferazione delle cellule dei fibroblasti. Nei primi giorni di trattamento con la crema gli studi istopatologici rilevano granulazione e epitelizzazione del tessuto senza emorragie o infezioni. I modelli animali trattati con la crema mostrano un aumento dell’espressione del gene Bcl-2 e una diminuzione dell’espressione di Bax.
Nel complesso, i risultati hanno dimostrato che le nanoparticelle di ossido di zinco caricate con estratto di calendula hanno un effetto concreto nella guarigione delle ferite da ustione, sfruttando le proprietà antibatteriche uniche delle nanoparticelle e gli effetti antinfiammatori e di cicatrizzazione dell’estratto di calendula.
L’effetto sinergico di queste sostanze ha migliorato significativamente il processo di guarigione. Questa crema di nuova ideazione promette di essere un’opzione di trattamento efficace e praticabile per le ferite da ustione.