La guarigione lascia spesso una cicatrice. Ma il ruolo della cicatrice stessa nella guarigione è spesso sottovalutato: una cicatrice che non guarisce in modo pulito può essere dolorosa o fastidiosa o influenzare il range di movimento della parte del corpo interessata. Può persino richiedere un ulteriore trattamento chirurgico. Gli scienziati della University of California Los Angeles hanno scoperto che i composti che agiscono sull’orologio circadiano e sulla sintesi del collagene potrebbero migliorare la guarigione delle cicatrici.
L’obiettivo dello studio pubblicato su Frontiers in Medicine era quello di trovare composti in grado di aumentare la velocità di guarigione delle ferite cutanee e di attenuare la formazione di cicatrici ipertrofiche.
La normale rimarginazione delle ferite prevede tre fasi: la fase infiammatoria, la fase proliferativa e la fase di maturazione. Durante le prime due, diversi tipi di cellule migrano verso la ferita: prima le cellule che proteggono dalle infezioni, poi quelle che riducono l’infiammazione e aiutano la pelle a ricostruirsi. Durante questa seconda fase, le cellule migrano per riempire la ferita e viene generato collagene per fornire struttura. Ma un eccesso di deposito di collagene genera cicatrici più spesse, sollevate e meno elastiche della pelle circostante.
Gli scienziati hanno modificato l’espressione di un gene specifico, il Neuronal PAS domain 2 (Npas2), un gene circadiano centrale che aiuta a regolare i ritmi naturali dell’organismo. Le ferite ricevute in momenti diversi del ciclo circadiano guariscono a ritmi diversi, probabilmente a causa dei legami tra i geni dell’orologio circadiano e il comportamento delle cellule coinvolte nella rimarginazione. Se i tipi di cellule giusti non raggiungono la ferita al momento giusto, la guarigione è compromessa. I topi modificati geneticamente in modo che il gene Npas2 non si esprima guariscono più velocemente, con una maggiore migrazione delle cellule e una minore deposizione di collagene.
Precedenti esperimenti condotti in questo settore hanno dimostrato che i topi knockout Npas2 sono in grado di produrre una significativa riduzione del tempo totale di guarigione delle ferite, ma la mancanza assoluta dei controlli circadiani presente in questi topi non è trasferibile all’applicazione clinica.
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Gli scienziati hanno scelto cinque composti già approvati dalla Food and Drug Administration statunitense e ritenuti in grado di modulare Npas2 per verificare se potessero prevenire la deposizione di collagene in eccesso e accelerare la guarigione. Questi composti sono stati denominati Dwn1, Dwn2, Dwn3, Dwn4 e Dwn5 e ciascuno di essi è stato testato con fibroblasti di topo prima di essere applicato a campioni di fibroblasti cutanei umani adulti.
Sebbene gli ultimi tre composti non abbiano avuto alcun effetto apparente sulla sintesi del collagene, Dwn1 e Dwn2 hanno modulato con successo sia la migrazione delle cellule che la sintesi di collagene senza danneggiare i fibroblasti, riducendo al minimo la sintesi di collagene in eccesso.
Gli autori sottolineano che sono necessari ulteriori studi per spiegare come i composti agiscano per accelerare la guarigione, per verificare se essi funzionino nei pazienti e per determinare le dosi appropriate. Ma se si riuscisse a tradurre i risultati in farmaci, questi potrebbero permettere una guarigione più efficace con meno cicatrici.