Secondo una nuova ricerca, i test per i trattamenti della pelle potrebbero essere controllati usando vermi piatti piuttosto che altri animali come i conigli.
Un team dell’Università di Reading e dell’Università di Newcastle ha scoperto che la planaria, un tipo di verme piatto, può essere usata come un’alternativa affidabile per testare i prodotti topici per la pelle utilizzati per trattare i tessuti umani come gli occhi, il naso o la vagina per garantire che non siano dannosi.
Il documento, pubblicato in Toxicology in Vitro, mostra come l’uso di un colorante fluorescente mescolato con un potenziale prodotto per la pelle viene assorbito attraverso gli strati esterni della pelle della planaria.
I test sono più economici e più etici degli attuali test sugli animali, perché le planarie sono prontamente disponibili e facilmente coltivate in laboratorio – e non provano sofferenza. Mentre altri test vengono eseguiti su cellule di pelle umana in una capsula di Petri, il nuovo metodo di screening fornirebbe un test più accurato di come il potenziale prodotto per la pelle interagirebbe con i tessuti viventi.
Il professor Vitaliy Khutoryanskiy, professore di scienza della formulazione all’Università di Reading ha detto:
“Sviluppare alternative più etiche ai test che altri fanno sui conigli, noti come il test Draize, è stata una grande sfida, soprattutto in relazione alla valutazione di prodotti per tessuti umani sensibili. I nostri test con i vermi piatti dimostrano che ci sono modi potenziali per selezionare le sostanze irritanti per la pelle in un modo più eticamente responsabile”.
“Mentre la stragrande maggioranza dei prodotti cosmetici per la pelle non sono più testati su animali, rimane fondamentale che i nuovi sviluppi per i trattamenti clinici siano testati in modo robusto e speriamo di poter trovare soluzioni che consegnino il test Draize alla storia. Speriamo anche di continuare la ricerca sulla planaria e di sviluppare ulteriori test per sondare il potenziale di irritazione delle sostanze chimiche su altri tessuti umani”.
Una serie di test con i vermi piatti ha esaminato se possono essere utilizzati per lo screening di prodotti che sono irritanti per la pelle umana. Due dei metodi, che prevedevano l’osservazione del movimento dei vermi quando esposti a sostanze irritanti conosciute e la misurazione della tossicità acuta non erano utili.
Tuttavia, c’è stato un risultato positivo nei test che hanno usato il comune colorante fluorescente insieme all’esposizione a breve termine e a bassa concentrazione a varie sostanze chimiche. Le planarie esposte a noti irritanti della pelle umana avevano livelli significativi del colorante fluorescente sotto la pelle.
Le planarie:
Le planarie sono vermi piatti d’acqua dolce che sono già ampiamente utilizzati nella ricerca scientifica. Sono invertebrati avanzati con un cervello primitivo e condividono caratteristiche simili al sistema nervoso dei vertebrati che si trova negli animali, compresi i mammiferi; esempi dei modi in cui le planarie sono usate includono la verifica della neurotossicità di sostanze potenzialmente pericolose. Le planarie hanno una membrana epidermica semplice ma ben caratterizzata, simile alla pelle, che funge da primo punto di contatto tra il verme e una sostanza estranea.