Se ignoriamo i problemi e le necessità delle popolazioni rurali nei paesi più poveri del mondo, i nostri tentativi di creare sistemi alimentari più equi e sostenibili sono destinati al fallimento, ha dichiarato il presidente del Fondo Internazionale per lo Sviluppo Agricolo (IFAD) alla vigilia del pre-Vertice delle Nazioni Unite sui sistemi alimentari che si aprirà a Roma lunedì.
“Le popolazioni rurali sono state a lungo relegate ai margini delle catene alimentari del valore. A fronte del duro lavoro con cui producono molto del nostro cibo, troppo spesso ricevono compensi irrisori e vengono lasciati in una condizione di vulnerabilità di fronte alle crisi”, ha dichiarato Gilbert F. Houngbo, presidente dell’IFAD, l’agenzia leader delle Nazioni Unite nella lotta alla povertà rurale e alla fame.
“In questo momento è indispensabile correggere l’iniquità dei nostri sistemi alimentari. Senza un’azione incisiva che generi cambiamenti concreti per i contadini, la fame e la povertà non faranno che aumentare, generando maggiore instabilità e migrazioni”, ha aggiunto.
I piccoli agricoltori producono circa un terzo degli alimenti nel mondo e forniscono fino all’80 per cento del cibo in alcune regioni dell’Africa e dell’Asia. Nonostante abbiano un ruolo essenziale nel funzionamento dei sistemi alimentari, loro stessi spesso soffrono la fame. Secondo un L’IFAD prenderà parte al pre-Vertice sui sistemi alimentari (26-28 luglio), insieme a migliaia di esponenti di governi, imprese, agenzie di sviluppo, agricoltori e organizzazioni della società civile, per identificare modi diversi, più sostenibili ed equi, di coltivare, trsformare, vendere e consumare i cibi. Il pre-Vertice punta a definire una visione strategica comune, assumere impegni e promuovere partenariati finanziari.
“Se si vogliono migliorare i sistemi alimentari, bisogna ascoltare le persone che ci lavorano”, ha aggiunto Houngbo. “I piccoli agricoltori conoscono le sfide che devono affrontare e possono aiutare a identificare le soluzioni necessarie.“
Per raccogliere i contributi dei piccoli agricoltori in tutto il mondo, l’IFAD ha lanciato questa settimana la sua “Non importa in quale continente, paese o repubblica viviamo, siamo tutti figli della Terra e viviamo dei suoi frutti”, ha dichiarato. “Vorrei chiedere ai leader mondiali di esercitare un controllo sulle grandi industrie, perché contribuiscono molto più degli altri al cambiamento climatico, a danno di tutti noi che viviamo nelle campagne.”
L’IFAD ha anche collaborato con Farm Radio International per realizzare sondaggi di opinione attraverso programmi radiofonici tra persone che vivono in aree rurali isolate, e ha sostenuto l’organizzazione di oltre 40 gruppi indipendenti di dialogo, promossi da organizzazioni di agricoltori e gruppi di popoli indigeni, i cui contributi confluiranno nei lavori del Vertice.
L’IFAD promuove l’introduzione di una serie di cambiamenti essenziali nei sistemi alimentari, tra cui:
- l’impegno finanziario e politico a garantire alle popolazioni rurali accesso ai fattori di produzione, mercati, servizi finanziari, tecnologie e informazioni di cui hanno bisogno per far crescere e prosperare le loro imprese, adattarsi al cambiamento climatico, proteggere l’ambiente e la biodiversità e sviluppare maggiori capacità di resilienza rispetto alle crisi economiche, sanitarie e climatiche.
- rendere i sistemi alimentari più giusti ed equi. I sistemi alimentari dipendono dal lavoro delle persone e queste persone devono poter vivere dignitosamente.
L’IFAD sta anche promuovendo un’iniziativa per sfruttare appieno, a livello mondiale, il potenziale delle banche pubbliche di sviluppo per finanziare la trasformazione dei sistemi alimentari e riorientare gli investimenti verso sistemi più equi ed ecologicamente sostenibili; ospiterà inoltre la