Il riscontro di un’associazione inversa tra il consumo di cioccolato e il rischio di incorrere in malattie cardiovascolari è ormai frequente nella letteratura scientifica. Una nuova conferma emerge dai risultati di uno studio statunitense, basato sulla coorte di 188.447 volontari (per il 90% uomini e con più di 64 anni di età) afferenti al Million Veteran Program.
Dopo un follow-up di circa 3 anni, e dopo aver effettuato gli opportuni aggiustamenti per i fattori confondenti, il consumo regolare di cioccolato da 1-3 porzioni da 28,3 g al mese fino a 3-4 porzioni alla settimana è risultato associato a una diminuzione compresa tra l’8 e il 12% del rischio di sviluppare eventi coronarici, sia fatali che non fatali, rispetto al consumo occasionale (meno di una porzione al mese). L’associazione si manteneva sostanzialmente stabile per livelli di assunzione più elevati (fino a più di 5 volte la settimana). Tra i soggetti diabetici solo il consumo mono settimanale era associato a un minor rischio di eventi.
Lo studio non ha purtroppo potuto discriminare i consumi di cioccolato fondente, al latte o bianco nella popolazione studiata, e non ha permesso quindi di individuare i componenti specifici che possano spiegare l’associazione tra cioccolato e riduzione del rischio di malattia. La maggior parte degli autori attribuisce tuttavia questo effetto protettivo all’elevato contenuto del cacao in flavonoidi, una specifica famiglia di polifenoli noti per i potenziali effetti favorevoli sulla pressione arteriosa, sulla risposta infiammatoria e sulla resistenza insulinica, che sono tra i principali fattori di rischio cardiovascolare. Il lavoro fornisce comunque ulteriori conferme del potenziale benefico del cioccolato, nell’ambito di una dieta sana ed equilibrata, sulla salute cardiovascolare.