È noto che la restrizione calorica ha un impatto favorevole su tutte le patologie ad origine metabolica e correlate all’obesità come ipertensione e diabete di tipo II. Tuttavia, le prove sull’efficacia a lungo termine, sugli effetti avversi e sui meccanismi di attività rimangono frammentarie. Attualmente esistono diversi modelli di restrizione calorica, periodica o continua, e ognuno di essi ha un diverso effetto sul microbiota intestinale in termini di diversità microbica e abbondanza o riduzione di specie, ma non sono ancora noti i rapporti causali e i possibili esiti a valle sul metabolismo dell’ospite.
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Una recente review, pubblicata su Current Opinion in Microbiology, ha discusso le influenze positive e negative degli interventi dietetici restrittivi, periodici o continui, sulla composizione e sulla funzione del microbiota intestinale e il loro impatto collettivo sulla salute dell’ospite e sul rischio di malattia. In particolare, gli studi sulle diverse modifiche del microbiota intestinale in risposta a una restrizione calorica sono stati studiati sia nei modelli animali di roditori, sia nell’essere umano, offrendo così una panoramica sulle differenze dei vari ceppi batterici in relazione alle diverse tipologie di dieta.
I ricercatori hanno evidenziato i meccanismi noti alla base dell’influenza del microbiota sull’ospite, come la modulazione dei metaboliti bioattivi, discutendo al contempo le sfide da affrontare per ottenere una comprensione meccanicistica della dieta e del microbiota, tra cui la variabilità interindividuale delle risposte alla dieta.
Gli studi suggeriscono che la restrizione calorica aumenta la longevità prevenendo le malattie metaboliche e altre malattie non trasmissibili, presumibilmente attraverso la modulazione del microbiota intestinale. Tuttavia, non è ancora chiaro quale approccio di restrizione calorica risulti ottimale nel promuovere buoni risultati in diversi contesti clinici, riducendo al minimo gli effetti avversi.
Allo stesso modo, restano da dimostrare le cause dell’alterazione del microbiota da parte della restrizione calorica e gli effetti sulla salute. Sarebbe pertanto opportuno avere una migliore comprensione dei meccanismi alla base del ruolo del microbiota nei soggetti sottoposti a restrizione calorica nel contribuire agli effetti a valle.
In definitiva, gli studi su questo argomento possono aiutare a decodificare meglio l’influenza complessiva sulla fisiologia e sulle malattie umane, ma sono necessari ulteriori approfondimenti randomizzati tenendo in considerazione l’elevata variabilità interindividuale nella composizione del microbiota.