I numeri che emergono dall’Indagine congiunturale, presentata oggi dal Centro Studi di Cosmetica Italia, delineano l’impatto che la pandemia ha avuto sul settore.
Al contempo descrivono la reattività di un comparto che, a cavallo dei due principali picchi epidemici, ha saputo reagire, consegnando saldi finali meno critici di quanto previsto, nonostante i segni negativi.
Secondo i dati preconsuntivi 2020, il fatturato globale del settore sfiora i 10,5 miliardi di euro con una contrazione del -12,8
Risentendo delle limitazioni e delle incertezze a livello internazionale, le esportazioni registrano un –16,5
«Le prospettive di ripresa per il 2021, seppur distanti dai valori del 2019, sono legate alla natura anticiclica del comparto. Il cosmetico è infatti un bene indispensabile, come la stessa pandemia ci ha ricordato – commenta Renato Ancorotti, presidente di Cosmetica Italia – Lo scorso anno abbiamo assistito ad una accelerazione nel cambiamento dei modelli di comportamento, alla ridefinizione degli equilibri internazionali e all’evoluzione dell’organizzazione del lavoro e delle relazioni personali: fenomeni che verosimilmente si sarebbero concretizzati nel medio periodo. Le imprese sentono da un lato la spinta alla ripartenza, dall’altro hanno però bisogno di nuove e solide condizioni per potersi realizzare, accompagnate da un piano governativo capace di affiancarle, anche in termini di promozione del Made in Italy, sul piano dell’innovazione, della digitalizzazione e dello sviluppo sui mercati esteri». L’analisi dell’andamento dei canali distributivi evidenzia le dinamiche di reazione alla pandemia, condizionate dalla specializzazione di riferimento oltre che dalle limitazioni stesse che li hanno riguardati. I canali professionali, acconciatura (-28,5) ed estetica (-30,5
Pesanti contrazioni si registrano anche nelle vendite dirette (porta a porta e per corrispondenza) che chiudono l’anno a -30
Segnali di difficoltà arrivano anche dall’erboristeria, -26
Farmacia e grande distribuzione sono invece i canali che, seppur con dati in contrazione, hanno contenuto i cali. La farmacia chiude infatti il 2020 con un trend attorno al -2,5
Come avevano anticipato le precedenti rilevazioni, solo l’e-commerce mostra dati positivi: il suo valore raggiunge, secondo i dati preconsuntivi, i 700 milioni di euro (+42
Infine, il fatturato del contoterzismo scende a 1.370 milioni di euro (-17,5
«L’83
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