La perdita dei capelli è critica per molti uomini e donne, perché l’acconciatura è spesso strettamente legata alla fiducia in sé stessi. E mentre alcune persone la accettano, altre vorrebbero poter far ricrescere le ciocche perdute. A questo proposito, i ricercatori che hanno pubblicato su ACS’ Nano Letters hanno usato l’intelligenza artificiale (AI) per identificare i composti che potrebbero neutralizzare le specie reattive dell’ossigeno che causano la calvizie nel cuoio capelluto. Utilizzando il miglior candidato, hanno costruito un cerotto di prova con microaghi e hanno rigenerato efficacemente i peli dei topi.
La maggior parte delle persone con una perdita sostanziale di capelli è affetta da alopecia androgenetica, chiamata anche calvizie maschile o femminile. In questa condizione, i follicoli piliferi possono essere danneggiati dagli androgeni, dall’infiammazione o da una sovrabbondanza di specie reattive dell’ossigeno, come i radicali liberi dell’ossigeno. Quando i livelli di radicali liberi dell’ossigeno sono troppo elevati, possono sopraffare gli enzimi antiossidanti dell’organismo che di solito li tengono sotto controllo. La superossido dismutasi (SOD) è uno di questi enzimi e i ricercatori hanno recentemente creato dei mimi della SOD chiamati “nanozimi”. Finora, però, i nanozimi pubblicati non sono in grado a rimuovere i radicali liberi dell’ossigeno. Lina Wang, Zhiling Zhu e colleghi hanno quindi voluto verificare se l’apprendimento automatico, una forma di intelligenza artificiale, potesse aiutarli a progettare un nanozima migliore per il trattamento della caduta dei capelli. I ricercatori hanno scelto composti tiofosfati di metalli di transizione come potenziali candidati nanozimi. Hanno testato i modelli di apprendimento automatico con 91 diverse combinazioni di metalli di transizione, fosfati e solfati e le tecniche hanno previsto che MnPS3 avrebbe avuto la più potente capacità simile alla SOD. Successivamente, sono stati sintetizzati nanostrati di MnPS3 attraverso il trasporto chimico a vapore di polveri di manganese, fosforo rosso e zolfo. Nei primi test condotti su cellule di fibroblasti della pelle umana, i nanostrati hanno ridotto significativamente i livelli di specie reattive dell’ossigeno senza causare danni. Sulla base di questi risultati, l’équipe ha preparato dei cerotti con microaghi di MnPS3 e li ha utilizzati su modelli di topi affetti da alopecia androgenetica. Nel giro di 13 giorni, gli animali hanno rigenerato ciuffi di peli più spesse che hanno coperto più densamente il loro dorso prima calvo rispetto ai topi trattati con testosterone o minoxidil. I ricercatori affermano che il loro studio ha prodotto un trattamento a base di nanozimi per la rigenerazione dei capelli e ha indicato il potenziale di metodi basati sul computer da utilizzare per la progettazione di futuri trattamenti terapeutici a base di nanozimi.