Milano, 16 febbraio – Lactalis, primo gruppo agroalimentare in Italia, con le sue aziende Galbani, Parmalat, Nuova Castelli e Leerdammer continua ad investire in un vasto piano di efficientamento energetico per assicurare un percorso di transizione ecologica e garantire il raggiungimento di obiettivi di sostenibilità. Nel 2022:
- lo stabilimento di Parmalat a Collecchio (Parma) ha raggiunto un’autosufficienza energetica del 94
- mentre gli impianti Galbani di Corteolona (Pavia) e Casale Cremasco (Cremona) rispettivamente del 91
A permettere il miglioramento delle prestazioni sono state tecnologie come i cogeneratori e i trigeneratori, che funzionano attraverso turbine e motori alimentati a gas naturale in grado di garantire un elevato livello/percentuale di autoproduzione di energia elettrica e parte del fabbisogno di energia termica.
Nel 2022 i siti produttivi di Parmalat e Galbani hanno inoltre investito rispettivamente 3 milioni e 6 milioni di Euro nell’installazione di impianti fotovoltaici che permetteranno di raggiungere una produzione di energia pulita pari a 3.516 MWh entro la fine del 2023.
Parmalat
Relativamente alle performance degli stabilimenti di Parmalat, nel 2022 la produzione lorda di energia elettrica da cogenerazione nell’impianto di Collecchio è stata di oltre 42 milioni di kWh, a cui si aggiungono ulteriori 281 mila kWh tramite fotovoltaico; a Zevio (Verona), infine, la produzione di energia lorda di energia tramite cogeneratore è stata di 13 milioni di kWh, pari a circa l’82
In merito alla produzione di energia solare, gli stabilimenti di Parmalat disporranno entro la fine dell’anno di impianti fotovoltaici per una potenza installata totale di oltre 3.800 kWp e raggiungeranno una produzione di energia elettrica pulita di 4milioni kWh.
Galbani
Per quanto riguarda Galbani, invece, l’autoproduzione di tutti gli stabilimenti ammonta in media all’88
Accanto a questo, si sono accompagnati negli ultimi anni ulteriori interventi strutturali – come l’installazione di caldaie ad alta efficienza e la sostituzione delle apparecchiature nei sistemi di refrigerazione presso gli stabilimenti di Corteolona, Certosa e Casale Cremasco – che hanno portato ad un risparmio nel gas naturale con impatti di riduzione delle emissioni ed hanno permesso di ridurre i consumi elettrici del 25
Infine, a Corteolona, gli investimenti nel fotovoltaico, negli impianti a biogas e nelle pompe di calore hanno superato i 7 milioni di euro. Mentre negli stabilimenti di Melzo, Corteolona e Casale Cremasco si è investito oltre un milione di euro nei generatori di vapore.