Milano, 11 settembre 2023 – Si è tenuto a Milano, il 13 settembre, presso la sede della Statale di Milano in via Celoria 2, l’incontro “Le Sfide dell’Economia Circolare in ambito Agroalimentare”, una giornata promossa dal Centro Nazionale Agritech, il progetto di ricerca finanziato dall’Unione Europea – NextGenerationEU (PNRR) che promuove lo sviluppo di tecnologie innovative nel settore agricolo, a un anno dalla sua costituzione. Al centro del convegno, l’economia circolare in ambito agroalimentare, le cui ricerche sono coordinate dall’Università degli Studi di Milano all’interno dello Spoke 8.
L’economia circolare ha infatti un’importanza strategica, tanto da essere definita come il nuovo paradigma di sviluppo economico, in contrapposizione al tradizionale modello di economia lineare e aperta del secolo scorso. Nella circular economy gli scarti di oggi sono le risorse di domani e la sfida attuale è quindi rendere competitiva la circolarità, considerando i rifiuti e i sottoprodotti come materia di valore e non più come puro e semplice scarto, estendendone quindi il ciclo di vita della materia prima, e riducendo considerevolmente l’impatto produttivo.
La giornata è stata quindi come un momento di aggiornamento sui risultati ottenuti e delle sfide che l’industria e l’università possono affrontare assieme in una logica di collaborazione: “In questo modo – afferma Gian Battista Bischetti, Direttore del Dipartimento di Scienze Agrarie e Ambientali DiSAA e coordinatore dello Spoke 8 – vogliamo anche favorire il dialogo tra fruitori finali e protagonisti della ricerca, in modo da incentivare il dialogo e l’interazione tra progetto e produzione, facilitando sinergie tra gli attori della filiera. Credo sia il modo migliore per guidare, e non subire, l’inevitabile transizione verso un’economia verde”.
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Sono quattro le tematiche di confronto: la prima si focalizza sulla produzione di nuovi prodotti al fine di aumentare il valore dei rifiuti “Producing new products to upgrade waste value”, il cui scopo è quello di sviluppare nuove tecnologie per ottenere biomolecole o polimeri per valorizzare al massimo le componenti biologiche dei rifiuti organici grazie ad applicazioni tecniche innovative, reimmettendo quindi gli scarti in circolo e attribuendo loro un nuovo ruolo nell’economia. Il secondo filone, “Agroenergy production from wastes to reduce energy dipendente” riguarda la produzione di energia. Lo sviluppo di alcune filiere di agroenergie, infatti, possono costituire una soluzione per ridurre gli impatti ambientali e sostenere l’attività agricola. La produzione di biogas da colture energetiche e scarti agricoli e zootecnici può infatti integrarsi con il tessuto agricolo contribuendo alla sua sostenibilità senza entrare in conflitto con la produzione alimentare. l terzo ambito di ricerca, “Nutrient and organic matter recovery from wastes to reduce the use of agrochemicals and closing waste cycle”, riguarda il recupero di nutrienti e di sostanza organica dai rifiuti per ridurre l’uso di prodotti chimici, e mira allo sviluppo di nuove ed innovative tecnologie capaci di produrre fertilizzanti o alternative ai prodotti di sintesi per non danneggiare i terreni e mantenerne la fertilità. Il quarto e ultimo ramo di studio, “Evaluation and assessment of new circular technologies in agriculture”, riguarda la valutazione, l’utilizzo e l’implementazione di nuove tecnologie in agricoltura per sviluppare un approccio olistico capace di assicurare sostenibilità, circolarità e integrazione del processo con le attività agricole. Al termine della giornata verranno inoltre presentate le Open Call sulla Circular Economy: un’occasione di incontro tra università e industria affinchè la ricerca sia messa al servizio della produzione in un’ottica di complementarità di risorse e ottimizzazione dei risultati. Le aziende, infatti, avranno modo di discutere le criticità riscontrate, in modo che l’università possa supportarle nella ricerca della soluzione più idonea.