Secondo il report del 2023 della World Obesity Foundation entro il 2035 il 51% della popolazione mondiale, cioè all’incirca 4 miliardi di persone, potrebbe risultare obesa o sovrappeso, e in particolare una persona su quattro potrebbe essere affetta da obesità. Tra le ragioni alla base di questo incremento vengono elencati fattori come l’emergenza climatica, gli agenti inquinanti, ma anche la composizione degli alimenti meno salutari (ricchi di grassi e di zuccheri liberi), il comportamento dell’industria alimentare, e i periodi di restrizioni dovute alla pandemia di Covid-19, che in molti paesi risultano aver incrementato il rischio di aumento di peso nella popolazione, sia limitandone il movimento che l’accesso alle cure.
Oggi in ogni regione escluse Africa sub-sahariana e Asia risultano esserci più persone affette da obesità che persone sottopeso. Inoltre, nessun paese sembra essere in linea con gli obiettivi dell’OMS del 2013, che prevedevano di fermare i tassi di incremento dell’obesità ai livelli del 2010. Per queste ragioni il report insiste sulla necessità di importanti interventi a livello nazionale e internazionale: tra questi si elencano soprattutto forme di tassazione e di limitazione della promozione degli alimenti insalubri (principalmente quelli che contengono alte percentuali di grassi, sale o zucchero), l’utilizzo di etichette più chiare, e un maggior utilizzo di cibi salutari a scuola
I dati del report indicano poi che il tasso di obesità cresce molto più velocemente nei bambini rispetto agli adulti, con un incremento che passerà dal 10 al 20% nei giovani con meno di 18 anni e dall’8% al 18% nelle giovani. Secondo l’OMS la maggioranza dei bambini in condizione di sovrappeso o obesità vive nei paesi in via di sviluppo, dove il tasso di crescita supera del 30% quello dei paesi sviluppati. L’approfondimento della World Obesity Foundation ogni anno si concentra su un aspetto differente del tema. In questo caso si è dedicato all’impatto economico di obesità e sovrappeso (parametro che tiene conto sia del costo per la sanità sia sulla produttività). Si stima che il valore salirà dai 1,96 mila miliardi del 2019 fino a 4,32 mila miliardi di dollari nel 2035. Si tratta di una somma equivalente a quasi il 3% del PIL mondiale nel 2020 e comparabile con l’impatto economico avuto dal Covid nello stesso anno.
Nonostante l’obesità sia un problema che viene associato ai paesi più ricchi a causa della maggiore incidenza, quelli destinati a vedere un maggiore aumento del tasso risultano quelli in via di sviluppo, i quali sono meno preparati ad affrontare questo fenomeno anche per mancanza di risorse economiche.
Per quanto riguarda l’Italia, infine, sebbene risulti 16esima in termini di preparazione, il report stima che, se non verranno introdotti nuovi interventi specifici, la previsione è che nel 2035 il 31% della popolazione sarà affetta da obesità, con un tasso di incremento medio annuo di quella infantile del 2.1%.