Fonte: articolo pubblicato su Science Advances, DOI: 10.1126/sciadv.ade2514
La pelle artificiale è tipicamente piatta, come la carta da regalo, e può essere difficile da ricucire intorno ad aree di forma irregolare, come si presentano di solito le ferite. Tuttavia, i bioingegneri della Columbia University hanno trovato una soluzione a questo problema con uno studio recentemente pubblicato su Science Advances. Hanno sviluppato un metodo per far crescere la pelle ingegnerizzata in 3D, rendendo possibile la creazione di innesti di pelle senza cuciture che possono essere facilmente applicati al corpo.
Il processo inizia con una scansione laser 3D della parte del corpo interessata, seguita dalla creazione di uno stampo permeabile mediante progettazione assistita da computer e stampa 3D. Lo stampo viene quindi seminato con cellule cutanee, rivestito con una miscela di cellule cutanee e mezzi di crescita e lasciato crescere per tre settimane. I costrutti ottenuti di cellule cutanee umane sono stati innestati sulle zampe di topo e hanno consentito una buona integrazione e la piena funzionalità dell’arto. Questo nuovo metodo di creazione degli innesti cutanei rappresenta un’importante riprogettazione rispetto alla loro introduzione negli anni ’80 e offre una composizione, una struttura e una resistenza migliori rispetto agli innesti tradizionalmente assemblati.
Questa innovazione nella tecnologia degli innesti cutanei ha il potenziale per migliorare notevolmente l’esito degli interventi chirurgici. Secondo lo sviluppatore principale, il dottor Hasan Erbil Abaci, professore assistente di dermatologia presso il Columbia University Vagelos College of Physicians and Surgeons, i costrutti cutanei tridimensionali che possono essere trapiantati come “abiti biologici” ridurrebbero la necessità di suture, accorcerebbero la durata degli interventi e migliorerebbero i risultati estetici. Gli innesti 3D continui hanno anche migliori proprietà meccaniche e funzionali.
In futuro, il Dr. Abaci prevede che gli innesti possano essere realizzati su misura a partire dalle cellule del paziente stesso. Con un campione di pelle di soli 4X4 mm, è possibile coltivare e moltiplicare un numero sufficiente di cellule per coprire una mano umana. Inoltre, questi costrutti cutanei indossabili potrebbero essere utilizzati per i trapianti di viso, offrendo ai pazienti un’alternativa personalizzata ai trapianti da cadavere.
In conclusione, lo sviluppo della pelle ingegnerizzata in 3D da parte dei ricercatori della Columbia University rappresenta un importante passo avanti nella tecnologia degli innesti cutanei. Anche se gli esperimenti clinici sull’uomo sono ancora lontani anni, il futuro di questa tecnologia sembra molto promettente.
DOI: 10.1126/sciadv.ade2514