Il Recovery Plan rappresenta una svolta a livello europeo per cambiare il modello produttivo verso il Green Deal. Il sistema agricolo e alimentare può svolgere un ruolo fondamentale nella transizione ecologica scegliendo l’agroecologia come approccio in grado di mitigare i cambiamenti climatici e di produrre nel rispetto dell’ambiente e della salute.
Il biologico risponde pienamente a questi obiettivi e l’Europa lo ha identificato come uno dei pilastri della strategia “Farm to Fork” e “Biodiversità 2030”. L’Italia è leader a livello europeo e le oltre 80.000 imprese del settore rappresentano un patrimonio a disposizione del Paese, l’esempio più efficace ed economicamente più sostenibile per guidare la transizione ecologica dell’agricoltura italiana.
Questo il messaggio lanciato da FederBio durante l’audizione della Commissione Agricoltura della Camera.
La conversione al biologico e la promozione di distretti biologici rappresentano un’opportunità strategica per l’occupazione delle donne, dei giovani e per il rilancio economico di tanti territori rurali a partire dal Mezzogiorno e quindi pienamente coerenti con le tre priorità trasversali indicate nel Piano.
Tra le proposte principali indicate da FederBio nel corso della recente audizione in Commissione Agricoltura alla Camera: la digitalizzazione e l’innovazione, finalizzate a garantire semplificazione e trasparenza del sistema del bio.
Altro punto strategico per la Federazione del biologico è la fiscalità, finalizzata ad agevolare le attività, i prodotti e i servizi che hanno un impatto positivo sull’ambiente verificando la possibilità per le produzioni biologiche certificate di entrare nel mercato dei crediti di carbonio per accelerare e favorire la transizione ecologica dell’agricoltura.
Infine, FederBio sollecita investimenti per incentivare la transizione ecologica e allinearsi alle strategie di attuazione del Green Deal europeo: Farm to Fork e Biodiversità che hanno l’obiettivo di triplicare le superfici coltivate a biologico e ridurre del 50% l’uso di pesticidi entro il 2030.
“Riteniamo positivo aver avuto la possibilità di portare il nostro contributo in Commissione. Il biologico rappresenta un’opportunità concreta per la ripresa economica, ecco perché chiediamo che il Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) preveda investimenti finalizzati a sostenere la conversione agroecologica, a partire dalle aree interne e naturali protette del territorio nazionale.
L’Italia è fortemente vocata al biologico, ha il doppio delle superfici bio rispetto alla media europea, con le condizioni ideali l’agroecologia può diventare il motore del rilancio dell’intero sistema agroalimentare italiano. Ma fino ad oggi il mondo del bio non era stato mai consultato per portare le proprie proposte e nel capitolo del PNRR dedicato all’agricoltura sostenibile non solo il biologico non viene mai citato, ma neanche le strategie “Farm to Fork” e “Biodiversità 2030” approvate dalla Commissione Europea. Questa lacuna deve essere colmata per consentire che il Recovery Plan promuova lo sviluppo dei distretti biologici e delle filiere di “Made in Italy Bio”, che favoriscono l’occupazione e la valorizzazione dei territori nel rispetto dei valori fondanti del vero biologico italiano”, ha dichiarato Maria Grazia Mammuccini, Presidente di FederBio.