È possibile che gli scienziati siano tentati di focalizzare le proprie ricerche su tesi convincenti a priori, trascurando dati importanti?
Sì, è possibile. Sono, d’altronde, esseri umani e, per quanto applichino con rigore il metodo scientifico, la selezione dei dati potrebbe essere influenzata da quelli che vengono chiamati bias sperimentali, cioè distorsioni dettate da ciò che si “vorrebbe trovare”.
LO STRANO CASO DELLA CARNE ROSSA
Un caso esplicativo è quello dello studio eseguito da Nutrirecs, un gruppo di lavoro internazionale indipendente composto da docenti di University of Texas, Stati Uniti, di Jagiellonian University Medical College di Cracovia, in Polonia, di McMaster University, di Hamilton, in Canada e ricercatori del Biomedical Research Institute (Hospital Sant Pau) di Barcellona, in Spagna. Il gruppo ha competenze in materia clinica, nutrizionale e di salute pubblica, ed è specializzato nella metodologia delle revisioni sistematiche e linee guida pratiche.
I ricercatori hanno realizzato uno studio sulle relazioni tra il consumo di carne rossa e trasformata e l’aumento del rischio di sviluppo di cancro, malattie cardiache o diabete. Il gruppo, in alcuni studi osservazionali, ha riscontrato risultati che confermerebbero una riduzione nello sviluppo di tali patologie.
BIAS SPERIMENTALI
Può accadere, soprattutto negli studi osservazionali non randomizzati, che i gruppi di persone su cui si basa lo studio, non siano selezionati su base casuale e che quindi determinino risultati frutto di bias. Si può trattare di fenomeni involontari, e può capitare anche di incorrere in fattori di confusione – nel caso di linee guida dietetiche possono essere stili di vita sbagliati (come fumo, sedentarietà e scarsa educazione alimentare) che influenzano pesantemente i risultati della ricerca.
IL METODO DI NUTRIRECS
I ricercatori di Nutrirecs, conducendo 12 studi di controllo randomizzati su un campione di 54000 individui è giunto alla conclusione che non esiste, o è molto piccolo, il rischio di sviluppo di cancro, malattie cardiache e diabete, nei consumatori di carne rossa e trasformata.
Per creare linee guida nutrizionali dai dati, basati su revisioni sistematiche e analisi, si riunisce un panel di esperti per valutare l’equilibrio dei risultati sulla base di benefici e danni degli interventi dietetici. Questa valutazione dovrebbe essere basata sulla certezza dell’evidenza per ciascun risultato, ma anche sulla affidabilità dei membri del panel.
REPORTISTICA SUI MEMBRI DEL PANEL
Una revisione dei dati del 2018 ha mostrato che meno del 15% delle linee guida dietetiche al mondo rivela la presenza di eventuali conflitti di interesse, e meno del 10
Nutrirecs ha, così, deciso di adottare misure per minimizzare i potenziali conflitti di interesse, attraverso la selezione e reportistica sui membri del panel. I membri vengono selezionati tenendo conto di precedenti prese di posizioni pubbliche, abitudini alimentari – una novità nel campo – e provenienza dei finanziamenti ricevuti nei tre anni precedenti l’ingresso nel board di controllo.
LA CERTEZZA DEI DATI
Per valutare la certezza dei dati, scevri da bias, Nutrirecs ha utilizzato l’approccio GRADE, un metodo adottato da oltre 120 organizzazioni sanitarie in tutto il mondo, tra cui l’organizzazione Mondiale della Sanità. L’approccio GRADE, si basa su oltre 30 articoli scientifici peer-reviewed, che necessitano di prove di alto grado di certezza per supportare le relazioni causali; livelli di basso grado di certezza, indicano che le prove a sostegno della relazione causale sono incerte o molto improbabili. Sebbene molte critiche siano sorte nell’uso di GRADE in nutrizione, considerando che questo metodo è stato adottato in tutto il mondo, il team di Nutrirecs ha optato per il suo utilizzo, sottolineando la necessità di uno standard comune per il confronto dei dati.
RISULTATO
Al termine dello studio condotto, Nutrirecs è giunta alla conclusione che la riduzione del rischio assoluto del consumo di carne correlato a problemi di salute è, in generale, meno dell’1%, basato comunque su prove di bassa certezza. I dati mostrano una media di 105 persone su 1000, di età compresa tra 0 e 75 anni, morte per cancro, mentre tra chi mangia 3 porzioni in meno di carne rossa a settimana, il rischio assoluto scende a 98 persone su 1000. 7 casi assoluti in meno di mortalità per cancro su 1000 persone seguite, lo 0,7%.
UNA DIETA SANA
Per completezza di informazioni su un tema che riguarda la salute pubblica, ricordiamo che l’Oms sottolinea che alla base di una vita sana, ci deve essere attività fisica, e che nella dieta è importantissimo variare spesso tipologia di alimenti, ridurre il consumo di sale, grassi e olio, limitare l’assunzione di zucchero ed evitare un uso pericoloso dell’alcol.
Di seguito il video animato di Science Animated che spiega il lavoro effettuato da Nutrirecs