Credo sia un fatto inconfutabile che l’epidemia di questo coronavirus Covid-19 di cui si è tanto parlato (e ancor poco si è capito) abbia influenzato in maniera significativa la nostra vita sia privata sia professionale. Direi financo piuttosto sconvolta. Anche il nostro amato Making Cosmetics con l’assidua partecipazione di professionisti, le strette di mano le sale gremite sono un ricordo, al cui pensiero si fa fatica a ritenere che nel breve possa tornare con le modalità di un tempo.

E pur tuttavia, come sempre accade nella vita, da un problema (planetario in questo caso) nascono delle opportunità e ci si ritrova a gestire l’equilibrio nuovo con un’operosità diversa ma pur sempre in molti casi efficace e dinamica, a tratti al limite della eccessiva vorticosità.

In effetti lo stato emergenziale ha portato intanto i formulatori e gli operanti nel settore cosmetico a un nuovo concetto di tempistica: tutto più rapido, qualche volta in deroga alle buone pratiche, tutto più in fretta possibile. E per di più con meno mezzi rispetto a prima visto che lo shortage di molte materie prime (primo fra tutti l’alcool) ha costretto molte azie ...