I mandala siete pronti a vedere?
CRISTINA MINELLE
Coolhunter, Bregaglio
Non stupitevi se nei prossimi anni il cielo sarà popolato da ufo e mandala, in Sancrito ‘oggetto rotondo’: nello spazio e nei nostri sogni ci faranno compagnia per un bel po’!
E.T. o Alien sono venuti a prenderci? Chissà… E se, invece, fosse la nostra mente traumatizzata che risponde proiettando figure circolari, nel tentativo di riacquisire un ordine dopo il caos? Nella filosofia orientale il mandala è un ‘luogo’ di purificazione dove già nell’atto del crearlo (carta, colori e goniometro) l’uomo lascia il negativo per il positivo, guarisce e cresce. È uno schema ordinatore che si sovrappone alla nostra confusione, è un tentativo di autoguarigione nel disorientamento.
È ciò di cui oggi abbiamo bisogno, siete d’accordo?
Lo psicanalista Jung aveva notato, che in periodi di guerre e tragedie, figure mandaliche apparivano spontaneamente come visioni notturne senza distinzione di aree geografiche o conoscenze pregresse ma con un unico fine nell’inconscio: restaurare ciò è rotto, aggiungere novità e trasformare in unicità.
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