L’USO DEL RISO ROSSO FERMENTATO NEL CONTROLLO DEL COLESTEROLO

corresponding

NADIA FRAONE1, DOMENICO CENTOFANTI2, ANTONIO VIVENZIO2, EMANUELE BARTOLETTI2
1. Scuola Internazionale Medicina Estetica della Fondazione Fatebenfratelli Roma, Membro Consiglio Direttivo SIME, Roma, Italia
2.  Società Italiana di Medicina Estetica SIME, Roma, Italia

Abstract

Valori elevati di colesterolo ematico e delle lipoproteine a bassa densità (LDL) sono un fattore di rischio significativo per le malattie cardiovascolari. L’attuale pilastro della terapia per la riduzione dei lipidi utilizza farmaci inibitori della 3-idrossi-3-metilglutaril-coenzima A riduttasi (HMG-CoA) cioè,  le statine che abbassano il colesterolo totale e il colesterolo LDL. Tuttavia, a causa dei significativi effetti collaterali dei farmaci a base di statine, molti pazienti cercano terapie alternative per aiutare a gestire la loro ipercolesterolemia. Una di queste terapie è rappresentata dal riso rosso fermentato (Monascus purpureus) che  è  usato in Cina da secoli come alimento e come farmaco.  Il Monascus purpureus può sintetizzare le monacoline che sono composti naturali in grado di diminuire i livelli di colesterolo inibendo la HMG-CoA reduttasi, e quindi limitare la biosintesi del colesterolo. Diversi studi clinici riportano che gli integratori a base di riso rosso fermentato possono essere un’opzione di trattamento efficace per l’ipercolesterolemia, poiché sono state osservate nei pazienti riduzioni significative dei livelli di colesterolo totale e delle lipoproteine a bassa densità (LDL) e quindi rappresentano un valido aiuto soprattutto per coloro che hanno valori lipidici fuori target con rischio cardiovascolare da basso a moderato o che sono intolleranti alle statine.


L’ipercolesterolemia è uno dei maggiori fattori di rischio per lo sviluppo della malattia cardiovascolare su base aterosclerotica (1). I valori ematici elevati di colesterolo totale (TC) e delle lipoproteine a bassa densità (LDL-C) sono determinanti per lo sviluppo della malattia coronarica (CHD).

 

Pertanto l’approccio per ridurre il rischio di sviluppare una malattia cardiovascolare prevede dei cambiamenti nello stile di vita come la dieta e l’esercizio fisico ed a seconda del rischio cardiovascolare, anche  una eventuale terapia per ridurre i  lipidi.  La dieta prevista è a basso contenuto di grassi saturi (< 7% dell’energia totale), come la dieta mediterranea e la dieta DASH (Dietary Approaches to Stop Hypertension), con un alto contenuto in frutta, verdura, cereali integrali, noci, latticini a basso contenuto di grassi, pollame e pesce, e limitate quantità di carne rossa magra e di  bevande zuccherate (2).

 

Inoltre i cambiamenti nello stile di ...