- L’impiego di acidi grassi Omega-3 a supporto delle terapie anti-cancro, in particolare in ambito ematologico, comincia ad assumere un razionale scientifico consistente, al punto che un gruppo di ricercatori, guidati da Laura Di Renzo, direttrice della Scuola di specializzazione in Scienza dell’alimentazione all’Università di Roma Tor Vergata, ha deciso di raccogliere i dati oggi disponibili in letteratura in una mini review pubblicata di recente su Nutrition and cancer.
- ssa Di Renzo, qual è il razionale alla base del possibile impiego degli acidi grassi nelle terapie dei tumori ematologici?
- Si tratta di un’ipotesi che si sta facendo largo in questi ultimi anni, poiché è stato visto che la supplementazione con queste molecole è di supporto alle terapie e ne limita anche i numerosi effetti collaterali. Abbiamo visto in alcuni trial clinici, per esempio, che il trattamento con Omega-3, nello specifico Epa e Dha, in pazienti con leucemiee linfomi ha portato a un miglioramento delle condizioni generali. Nello specifico: diminuzione dei livelli plasmatici di proteine infiammatorie e della tossicità farmaco indotta.
- Oggi vengono utilizzati su larga scala o è una prospettiva futura?
- Gli studi clinici che abbiamo trovato in letteratura sono comunque abbastanza esigui. Sarebbe opportuno e importante che venisse implementato il loro utilizzo, anche per il basso costo e l’assenza quasi totale di effetti collaterali. In futuro, si può ipotizzare che possano entrare in pianta stabile nei protocolli terapeuticiper il trattamento dei tumori ematologici.
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