La fibrosi è caratterizzata da un accumulo eccessivo di matrice extracellulare, che è una caratteristica fondamentale dei fibromi uterini, uno dei più comuni tumori benigni dell’utero.
Sebbene un numero significativo di individui affetti da fibromi uterini non manifesti alcun sintomo, circa il 25% presenta sintomi degni di nota, come sanguinamento uterino eccessivo, disturbi pelvici e infertilità. Non esistono protocolli standard per la gestione o la prevenzione di questa patologia, per cui è fondamentale trovare una terapia non chirurgica sicura.
È già stato dimostrato che l’inibizione dei processi fibrotici può limitare la crescita dei fibromi. Studi precedenti hanno dimostrato che l’epigallocatechina gallato (EGCG), un composto del tè verde con potenti proprietà antiossidanti, potrebbe essere un farmaco promettente a tal proposito. In particolare, uno studio clinico di fase iniziale ha dimostrato che l’EGCG è efficace nel ridurre le dimensioni dei fibromi e i sintomi associati; tuttavia, il meccanismo d’azione non è stato completamente chiarito.
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Nello studio pubblicato di recente su Scientific Reports, gli autori della Johns Hopkins Medicine hanno evidenziato gli effetti dell’EGCG sulle principali vie di segnalazione coinvolte nella fibrosi delle cellule fibroidi.
Hanno utilizzato colture di laboratorio di fibromi uterini ottenuti da pazienti. Poiché le cellule dei fibromi uterini possiedono una matrice extracellulare considerevole, i ricercatori hanno ideato esperimenti per studiare specificamente l’impatto del trattamento con EGCG sull’espressione delle proteine ad essa associate. In particolare, si sono concentrati sull’esame degli effetti dell’EGCG sulla fibronectina, una proteina della matrice, sulla ciclina D1, una proteina coinvolta nella progressione del ciclo cellulare, e sulla proteina del fattore di crescita del tessuto connettivo (CTGF). La ciclina D1 è risultata aumentata nelle cellule fibroidi ed è stata significativamente ridotta con il trattamento con EGCG, che ha diminuito in modo significativo anche i livelli di mRNA o proteici delle principali proteine fibrotiche, compreso il CTGF (riduzione dell’86%), suggerendo effetti antifibrotici. È stato condotto inoltre uno studio comparativo con gli inibitori sintetici per valutare la capacità dell’EGCG di regolare la fibrosi, che ha mostrato un’efficacia maggiore o equivalente nella regolazione dell’espressione dei principali mediatori fibrotici.
Questi risultati forniscono una visione dei meccanismi alla base dell’efficacia clinica osservata dell’EGCG contro i fibromi uterini, indicando che l’EGCG presenta effetti antifibrotici nelle cellule fibroidi e ha come bersaglio molteplici vie di segnalazione coinvolte nella crescita dei fibromi, in particolare quelle associate alla matrice extracellulare.
Questi risultati forniscono un ulteriore supporto allo studio FRIEND (Fibroids and Unexplained Infertility Treatment With Epigallocatechin Gallate; A Natural Compound in Green Tea), attualmente in corso, registrato con l’identificativo ClinicalTrials.gov NCT05364008. Questo studio si concentra sull’analisi degli effetti dell’EGCG nelle donne con fibromi che cercano attivamente una gravidanza. Sebbene i risultati di questo studio mostrino esiti promettenti, i ricercatori sottolineano la necessità di ulteriori ricerche e mettono in guardia dall’autosomministrazione di integratori di tè verde senza una guida adeguata.
Le future ricerche sull’EGCG riguarderanno studi clinici che coinvolgano popolazioni di pazienti ampie e diversificate. Questi studi avranno lo scopo di determinare il dosaggio ottimale dell’integrazione di EGCG e i potenziali effetti collaterali associati al suo utilizzo.